lunedì 22 giugno 2009

I 15 finalisti del “Premio Roma”: svettano De Cataldo e l’esordiente Vighy


Grandi nomi della letteratura italiana e straniera sono stati scelti per la finale della X Edizione del “Premio Roma” (per info, visita il post). La cerimonia di premiazione si terrà giovedì 16 luglio 2009 nel Teatro Romano di Ostia Antica.

La Giuria del Premio ha selezionato le tre cinquine di scrittori che si contenderanno il primo premio per le tre sezioni in concorso: Narrativa Straniera, Narrativa Italiana e Saggistica.
La selezione è stata indubbiamente difficile. Tra le circa 100 opere giunte al “Premio Roma”, presieduto dal Aldo Milesi, appena 15 possono sperare di raggiungere un premio.

Di seguito, sono indicati i nomi dei finalisti per ogni sezione, con il titolo dell’opera e l’editore.
Per la Narrativa straniera:
1) Rabih Alameddine, Hakawati. Il cantore di Storie, Bompiani
2) Amir Eli Jasmine, Einaudi
3) Anne Cherian, La moglie indiana, Newton&Compton
4) Luis Sepùlveda, La lampada di Aladino, Guanda
5) Francisco J.Viegas, Un cielo troppo blu, La nuova frontiera Editore
Una menzione di merito "in memoriam" va all’austriaca Elfriede Gerstl per “Spazi per giocare con la mente”, Perosini Editore.

Per la Narrativa italiana:
1) Simonetta Agnello Hornby, Vento scomposto, Feltrinelli
2) Giancarlo De Cataldo, L’India, l’elefante e me, Rizzoli
3) Elena Loewenthal, Conta le stelle se puoi, Einaudi
4) Beppe Lopez, La scordanza, Marsilio
5) Cesarina Vighy, L’ultima estate, Fazi Editore
Una menzione di merito va a Luigi Mazzella per Il chiodo nella sabbia, Avagliano Editore.

Per la Saggistica:
1) Enzo Bianchi, Il pane di ieri, Einaudi
2) Kitty Ferguson, La musica di Pitagora, Longanesi
3) Claudio Rendina, Roma giorno per giorno, Newton&Compton
4) Mirella Serri, I Profeti disarmati - 1945-1948 La guerra fra le due sinistre, Corbaccio
5) Massimo Teodori, Storia dei laici. Nell’Italia clericale e comunista, Marsilio
Menzioni di merito vanno a: Anna Maria Casavola, 7 ottobre 1943. La deportazione dei carabinieri romani nei lager nazisti, Studium Edizione; Rita Padovano, La storia e l’economia dell’alta valle dell’Aniene”, Esedra Edizione; Luigi Tivelli, Candide. Un candido nel palazzo, Eri – Rubettino


L’importanza del “Premio Roma” cresce di anno in anno ed è testimoniata dalla partecipazione delle maggiori Case Editrici, dall’attenzione con cui la stampa e la televisione hanno seguito le diverse edizioni e dalla straordinaria presenza di pubblico. Sulla stessa falsariga viaggia il messaggio che Davide Bordoni, assessore alle Attività produttive e al Litorale del Comune di Roma, ha voluto trasmettere: "Questo premio - spiega - nato ad Ostia circa 10 anni fa, sta diventando uno dei più importanti in Italia nella narrativa straniera ed italiana e nella saggistica. È importante non solo perché porta il nome della città, ma anche perché è diventato un punto di riferimento culturale".


Scopriamo da vicino i romanzi in concorso per la Narrativa Italiana:

§ “Vento scomposto” di Simonetta Agnello Hornby (Feltrinelli) racconta il dramma di una famiglia che si scontra con la giustizia, in particolare con le legislazioni per la salvaguardia dei minori. Un libro che aiuta a comprendere le dinamiche complicate e spesso paradossali che si innescano quando le ossessioni umane incontrano gli apparati di potere e di giustizia, quando tutto, comprese le paure, ha bisogno di essere razionalizzato. “I coniugi Pitt si sono appena trasferiti nella loro nuova casa nell'elegante quartiere di Kensington. Tuttavia qualcosa comincia a non funzionare quando la maestra della piccola Lucy legge nei comportamenti della bambina turbamento e disagio. Sembrerebbe soltanto una seccatura, invece per Mike Pitt è l'inizio di un incubo”.

§ “L’India, l’elefante e me” di Giancarlo De Cataldo (Rizzoli) descrive il viaggio dello scrittore lungo l'India del nord, alla ricerca di un mondo di avventure estreme. Un diario aperto e ricco di esperienze, dove è possibile scoprire la vera realtà indiana, forte e nuda come si presenta ad un occhio capace di liberarsi della mentalità e dei punti di vista puramente occidentali.

§ “Conta le stelle se puoi” di Elena Loewenthal (Einaudi) narra la storia di una grande famiglia normale, una famiglia ebraica. È una storia più o meno vera. Sarebbe potuta essere vera se un bel giorno del 1924 a Mussolini fosse preso un colpo. Elena Loewenthal non ha riscritto la Storia: ha provato piuttosto a mettere la vita al centro, dove la morte ha cancellato tutto. Ha lasciato scorrere la quotidianità dell'esistenza, per vedere come le gioie e le fatiche di ogni giorno possano fondersi per raggiungere la felicità.

§ “La scordanza” di Beppe Lopez (Marsilio) è un libro sulla perdita della memoria e dei valori che hanno caratterizzato la generazione che ha creduto in un mondo diverso, forse migliore. Si racconta la vita di Niudd’, ragazzo che appartiene a una generazione di italiani, nati fra gli anni ’40 e ‘50, che ha attraversato un’esperienza storicamente inedita e irripetibile, il ‘68. L’utopia, la speranza e l’emancipazione sono i simboli di quel periodo. Egli infatti emigra da Bari a Roma per lavorare come giornalista politico, ma sconfitto e deluso è costretto ad un viaggio di ritorno verso la sua città natale.

§ “L’ultima estate” di Cesarina Vighy (Fazi Editore) è un romanzo doloroso, pieno di rabbia, ma rappresenta al tempo stesso un inno alla vita. L'autrice, alter ego della protagonista del libro, é affetta da una rara malattia neurologica, la Sla, ma in compenso rivive il suo passato pieno di gioia. I giochi con il padre, il femminismo, il bellissimo rapporto d’amore con il marito. È un libro forte, che fa riflettere sulla malattia, sulla vita e sulla morte, che ci lascia molta amarezza, ma anche uno spiraglio di luce e di speranza.


La scelta del vincitore appare immediatamente ardua, secondo voi chi vincerà??
Rispondete attraverso il sondaggio... alla vostra destra!

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