giovedì 30 aprile 2009

I comici Pablo & Pedro a Roma Est: sabato 2 maggio, ore 18

Come si sa, anche la comicità è arte.
Perciò è da non perdere l'appuntamento di sabato 2 maggio, al Centro Commerciale Roma Est (via Collatina direzione Lunghezza, info su come arrivare), con l'esilarante simpatia di Pablo e Pedro, due dei maggiori esponenti della comicità romana, assoluti protagonisti nei mesi scorsi di Zelig (nel 2008 hanno partecipato a Zelig Off, passando a pieno titolo a Zelig TV) e di numerosi successi teatrali.

Lo spettacolo è gratuito ed è in programma alle ore 18, al 2° piano del Centro Commerciale. Un’iniziativa di grande risonanza, volta a sorprendere, divertire, emozionare ed appassionare il pubblico.

Pablo e Pedro, al secolo Nico di Renzo e Fabrizio Nardi, sono ritenuti tra i comici più apprezzati del panorama nazionale, tanto da essere ospiti fissi del Maurizio Costanzo Show.
Hanno conquistato il grande pubblico grazie al ritmo frenetico e incalzante delle loro esibizioni, alle battute a raffica e alla loro abile dose di improvvisazione. I loro spettacoli sono caratterizzati dalla capacità di saper leggere la "serata" e percepire i gusti del pubblico in sala. Colpisce il modo con cui riescono a prenderne spunto per offrire uno spettacolo di cabaret di volta in volta personalizzato in base al tema dell'evento.

Nelle loro gag mettono abitualmente in scena personaggi bizzarri con racconti curiosi e stravaganti, talmente originali e divertenti da riscuotere sempre fiumi di risate e applausi a scena aperta.
Il loro spettacolo si rivolge a un pubblico di tutte le età, così come vuole ogni produzione artistica di grande livello. Tuttavia si distingue per lo spirito giocoso e l'atmosfera di familiarità che i comici riescono a creare con il pubblico.


(fonte:www.adnkronos.com)

mercoledì 29 aprile 2009

“Oltre l’ostacolo” di Giulia Meli: una storia d’amore.. purosangue

Raccontare una storia d’amore in modo originale ed elegante è molto difficile poiché il rischio di cadere nel banale è sempre altissimo. Giulia Meli supera brillantemente la prova.
Un’opera prima che colpisce immediatamente per l’interessante scelta di non utilizzare un unico io-narrante, bensì di ricorrere a una pluralità di voci, di prospettive, di modalità diverse di percepire le stesse cose. Un artificio stilistico che permette di apprezzare appieno la coralità del racconto, senza mai far perdere al lettore la linearità e la comprensione del racconto.

“Oltre l’ostacolo” (Edizioni Las Vegas, 2008, 100 pp., 10 euro) è la storia, narrata a due voci, di un’estate vissuta tra passioni, cavalli, equivoci e malintesi. Sempre in bilico, i due protagonisti vivono il loro percorso di innamoramento, scandito da attrazione, gelosie, ripensamenti e ricongiungimenti, in un circolo vizioso che si dipana tra volere e dovere, tra tempi sbagliati e momenti rubati, sempre con spensieratezza e serenità. La fine dell’estate coincide però con il ritrovato confronto con la realtà di tutti i giorni: dubbi, incertezze e preoccupazioni portano i protagonisti verso la conquista di importanti decisioni che cambieranno il loro futuro.

È necessario sottolineare che l’autrice ambienta la storia in un maneggio, fuori dalla città: un contesto naturale nel quale la magia dell’amore ha sicuramente maggiori possibilità di esprimersi.
Questo libro ha inoltre la capacità di riportare il lettore nel proprio vissuto, sognando o rievocando l'epoca del primo amore, quando si va in tilt per un sorriso, quando ogni gesto viene analizzato in modo minuzioso alla ricerca della più piccola ed insignificante conferma.

Meno di cento pagine: spesso ai bravi narratori non serve essere prolissi per colpire al cuore. E Giulia Meli, esordiente, si dimostra davvero brava nell’affrontare un tema secolare, evitando un’infinita serie di banalità e di luoghi comuni, con un’incredibile leggerezza. Impressiona anche la capacità con cui l'autrice riesce ad alternare distacco e profondità nella descrizione e nell'analisi di sentimenti e stati d'animo. Giulia Meli guarda all’innamoramento con sguardo nuovo, innocente e meravigliato. L’amore entra allora nelle vite dei due protagonisti in una forma inconsapevole, facendosi largo attraverso sentieri proibiti e tortuosi, che lasciano impresso nel cuore un solco molto profondo.

Infatti l'incipit si dimostra immediatamente suggestivo. "Sento il suo sguardo attraverso le persone. Mi cerca, mi trova, mi avvince. Non ascolto cosa dice Claudia, la mia migliore amica, i volti e le parole si confondono in sensazioni pallide ed effimere. Da una parte il mio corpo che reagisce, che mangia e beve e parla.Dall’altra imiei occhi inseguono i suoi movimenti, i miei sensi si dilatano mentre tra la marea degli odori intuisco il suo. Forse lo immagino".



Engish abstract:

"Beyond the hurdle" of Giulia Meli: a purebred.. love story

Tell a love story on original and smart way it is very difficult because there is the risk to fall in trivial subjet. Giulia Meli crosses brilliantly this exam.
"Beyond the hurdle" is the story of a summer lived by the two progatonist among passion, horses, ambiguity and misunderstood. It's their way to falling in love with attraction, jealousy and afterthoughts. The end of summer coincides with the time of decision for the future.
A nice, relaxing, and ironic reading where it hits the analysis of feelings and emotions.

martedì 28 aprile 2009

I versi di Dante per le vie di Firenze: sabato 16 maggio con Arnoldo Foà e 650 cantori













Arnoldo Foà e 650 cantori di tutte le età declameranno i canti della Divina Commedia sulle acque dell'Arno, nelle piazze e nelle vie più belle del centro storico cittadino. Sabato 16 maggio, dalle ore 16, avrà luogo la quarta edizione di “All'improvviso Dante, 100 Canti per Firenze”, iniziativa ideata e organizzata dall'Associazione culturale “Cult-er” nell'ambito delle manifestazioni per le celebrazioni del Genio Fiorentino.

Una delle novità di questa edizione vede l'intera Cantica del Paradiso letta dai cantori in 33 postazioni lungo tutta Via dei Calzaiuoli, da Piazza della Signoria a Piazza del Duomo.
Alle 20 l’evento terminerà, secondo tradizione, con la lettura corale sul Sagrato del Duomo del XXXIII Canto del Paradiso.

Tra i cantori che aderiranno alla maratona letteraria sono presenti attori, grandi nomi della musica e della moda. Il Maestro Arnoldo Foà e Giovanni Lindo Ferretti, cantautore fondatore dei CCCP, leggeranno rispettivamente il II e III Canto dell’Inferno e il IV del Purgatorio nella Chiesa di Beatrice; l’attore Massimo Verdastro sarà invece protagonista nella sede della Società Dante Alighieri con il XIV Canto dell’Inferno; l’imprenditore della moda Brunello Cucinelli sarà in Piazza Signoria e leggerà il I Canto del Paradiso.
In Palazzo Strozzi ci saranno alcuni rappresentanti delle storiche ''Wine family" della Toscana: Tiziana Frescobaldi, Francesca Folonari, Agnese Mazzei e Caterina De' Renzis Sonnino.
Inoltre si segnala la presenza del cantautore Riccardo Marasco e del pittore toscano Giampaolo Talani. Saranno tutti impegnati a dar voce ai versi del Sommo Poeta.

Più di 15.000 persone hanno seguito lo scorso anno la singolare iniziativa dantesca. Un enorme folla che ha invaso la città e aggregato un vasto pubblico spontaneo e popolare, affamato di cultura, desideroso e curioso di scoprire la grande opera di Dante in una veste inedita.

Un'innovativa e suggestiva rappresentazione scenica dell'intera Divina Commedia, nell’affascinante cornice della città fiorentina.

(fonte:www.ansa.it)


English abstract

Divina Commedia's verses through the streets of Florence: May 16th with Arnoldo Foà and 650 cantors

Will start, from 4.00 PM, the fourth edition of "Suddenly Dante. One hundred singings for Florence". At 8.00 PM it will finish with choral reading of the 33th singing of the Heaven on Florentine city's Duomo. It's an innovative and suggestive show of the Dante's Divina Commedia on charming setting of Florence through the streets, the squares of historic center and Arno's riverside.

domenica 26 aprile 2009

"La Notte dei Musei": sabato 16 maggio musei gratis e aperti fino all'1.00



Lasciare aperti i musei statali in orario
notturno e in modo gratuito
, permettendo e facilitando quindi la fruizione dell'inestimabile patrimonio artistico italiano, anche a chi non riesce a farlo nel normale orario di visita.



È questo il senso dell'iniziativa denominata "La Notte dei Musei", prevista per il 16 maggio, che giunge alla sua quarta edizione, confermando il proprio valore culturale e l’apprezzamento ricevuto nelle precedenti edizioni in tutte le città d’Europa.

La manifestazione infatti è nata nel 2005 da un’idea del Ministero della Cultura e della Comunicazione francese. Quest'anno aderiranno per la prima volta anche Scozia e Irlanda del Nord, mentre Belgio, Serbia e le municipalità di Copenaghen, Barcellona e Bucarest amplieranno le loro proposte e offerte culturali.

L'Italia, attraverso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, svolgerà un fondamentale ruolo di coordinamento nazionale dei propri istituti territoriali.
Roma farà da apripista e si renderà promotrice dell’arte e della bellezza delle innumerevoli opere dei musei capitolini che aderiranno al progetto (e che lo scorso anno sono stati la grande maggioranza).

L’iniziativa nasce per avvicinare all'ambiente dei musei un pubblico nuovo, attraverso attività appositamente organizzate per questo evento. La Notte dei Musei consentirà al visitatore di ammirare tutte le collezioni permanenti, senza la preoccupazione dell’orologio, ovvero senza doversi confrontare con i rigidi orari di chiusura, per godere delle meraviglie della cultura in un’insolita e suggestiva cornice notturna.
I musei che aderiscono all'iniziativa, oltre ad offrire l'entrata gratuita, rimangono aperti fino all'una di notte con l'organizzazione di spettacoli e manifestazioni pensati per l’occasione.
Ufficialmente le visite ai musei saranno possibili fino alle due di notte, mentre l’opportunità di ingresso terminerà all’una. La dilazione d’orario consentirà anche ai “ritardatari” di poter completare la visita e godere appieno delle attrattive che offre il patrimonio artistico italiano.
Si rimanda a successivi post per l’elenco completo da città a città degli appuntamenti e delle manifestazioni in programma.

(fonte:www.beniculturali.it,www.adnkronos.com)


English abstract

"The Museum's Night": May 16th Italian museums open and free until 1.00 AM
Keep open the museum on night-time hours and free, permitting the enjoyment of inestimable artistic heritage to the people don't succeed in doing it on normal visiting time. Rome is as a forerunner, while all the Italy promotes thematic cultural events.
In a nutshell, enjoy the art and culture's wonders on a suggestive evening setting.

sabato 25 aprile 2009

Interrogare il proprio corpo con la danza. Virgilio Sieni al Festival "Exister"


Commedia del corpo e della luce, interrogazioni alle vertebre è il nuovo lavoro del coreografo Virgilio Sieni, dopo la prima assoluta a Roma lo scorso febbraio, sarà presentato a Milano lunedì 27 al Teatro dell'Elfo.

Coprodotto da Roameuropa Promozione Danza e dal festival di Avignone, la creazione artistica di Sieni sarà ospite del festival Exister, dedicato ai linguaggi della danza contemporanea.

Per le sue creazioni si è spesso avvalso della collaborazioni di artisti visivi, musicisti e compositori di rilievo internazionale e anche questa volta allo spettacolo collabora il compositore Stefano Sconnabicchio. Alla drammaturgia dell'esperimento teatrale, se così si può definire, presta il suo nome il filosofo Giorno Agamben.
Già dalle presentazioni si deduce che lo spettacolo proposto è tutt'altro che semplice danza contemporanea. Partendo da uno studio sull'articolazione delle vertebre, Sieni con Giuseppe Comuniello, un ragazzo non vedente alla sua prima esperienza teatrale, danza alla ricerca dell'equilibrio.

Lo spazio scenico è dominato dal buio e la scena si apre e prosegue con un susseguirsi di quadri mobili all'interno dei quali Sieni e il ragazzo cieco danno forma alla danza come strumento per la ricerca di spazi. I corpi si guidano, o meglio il ragazzo non vedente guida il corpo del danzatore nel suo mondo, nel suo buio. Si cercano gli spazi e i contorni di un'oscurità permanente quale la cecità. I due si sdoppiano e si intrecciano, si perdono i confini delle proprie vertebre per ricostruirne nuove. Tutto si svolge con il sottofondo delle note del maestro Sconnabicchio.

Scomporre i proprio corpi e ritrovarne l'andatura a partire dalle vertebre, “il corpo, amnesico e tuttavia immemorabile, dinoccolato e incessantemente rivertebrato, che risulta da questo esercizio implaccabile, evoca l’atletismo della Commedia dell’Arte o della Supermarionetta di Craig, che, nel gesto stesso in cui mostra che l’uomo è inutilizzabile per il teatro, disegna il novum organum di un corpo a venire”, così definisce Agamben l'intero evento.

È dunque una danza che nasce sotto la pelle, che punta a studiare i luoghi dove ha origine il movimento, imparare a “vertebrarsi” come ha detto lo stesso Sieni.
L'impatto della base filosofica del lavoro Commedia e corpo della luce di Sieni è senza dubbio forte, lasciamo ai critici valutarne le caratteristiche sceniche.

(fonti: milano.corriere.it)

venerdì 24 aprile 2009

"Con le armi e con la penna": poesie "clandestine" della Resistenza


In occasione del 25 aprile, festa dalla Liberazione, l'editore novareve Interlinea ha deciso di pubblicare un volume inedito, una raccolta di poesie clandestine della Resistenza con testo dello scrittore Mario Rigoni Stern, mai pubblicate prima d'ora, dal titolo ''Con le armi e con la penna'' (pp. 192, euro 20).

Questo libro è il frutto di minuziose ricerche d'archivio svolte da Marta Bonzanini e presenta un'ampia scelta di poesie composte in clandestinità e apparse unicamente sulla stampa partigiana tra il settembre 1943 e il maggio 1945. Uno sguardo nuovo e forte che trae vigore proprio dai vincoli che vorrebbero fiaccarne la voce e la potenza espressiva.

La ragione delle scritture e della stampa clandestina è già nella dichiarazione che apre il volume, tratta dal periodico fiorentino ''Non mollare''. Parole in cui c'è, sin dalle prime battute, la struttura del libro, gli intenti, le motivazioni, l'insopportabile condizione di oppressione culturale e umana che porta a reagire, proprio come dice il titolo, ''Con le armi e con la penna''.

Il libro, che inaugura una nuova collana di Interlinea dal titolo ''Parole in archivio'', curata da Roberto Vetrugno e Giuseppe Polimeni, sara' presentato martedì 28 aprile, alle ore 17, nella sala conferenze dell'Istituto piemontese della Resistenza di Torino. I testi più significativi e rappresentativi saranno interpretati dall'attrice Federica Cassini.


''Con le armi e con la penna'' e' un libro che indaga l'orizzonte della poesia clandestina. Funzionale alle esigenze della propaganda o alla dimostrazione del sentimento patriottico, rappresenta un materiale importante, mai come oggi attuale e incandescente.


(fonte:www.adnkronos.com)


English abstract

"With guns and pen": unprinted poetry's anthology of Italian Resistance
On the occasion of 25th April, National Liberation Day, "Interlinea", a publisher house of Novara, has been published an inedited collection of clandestine poetries, only appeared on Resistance fighting's press, between September 1943 to May 1945.
It represents a very important material for historical documentation, but also a subjet always current and incadescent.

giovedì 23 aprile 2009

"Romanzo Criminale": esportare il modello per raccontare l'Italia


Questa affermazione dello scrittore Giancarlo De Cataldo si dimostra capace di riassumere efficacemente la lezione-evento tenutasi mercoledì 22 aprile 2009 presso il Centro Congressi della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università "La Sapienza" di Roma.
Oltre all'autore del libro Romanzo Criminale, hanno partecipato Leonardo Valenti, creatore e sceneggiatore della fiction "Romanzo criminale – La serie" e Claudio Santamaria, attore e interprete del film, che si è presentato davanti al microfono con la barba incolta, l'aria apparentemente svogliata e remissiva, vestendo l'incofondibile maglia dei "Pixies". Silvia Leonzi e Giovanni Ciofalo, docenti della cattedra di "Media e studi culturali" presso la Facoltà stessa, hanno moderato l'incontro, a cui hanno preso parte circa 200 ragazzi.

Si può affermare con sicurezza che Romanzo Criminale è un fenomeno culturale. Il libro, scritto da De Cataldo in 4 anni attraverso due laboriose stesure e pubblicato nel 2002 da Einaudi, si è reso protagonista di ben 22 ristampe, diventando un libro cult a Roma e in particolar modo tra i più giovani. Il film, prodotto nel 2005 con la regia di Michele Placido, ha sancito il record di 6 milioni € di incasso e il successivo dvd si è dimostrato il più venduto per oltre due anni. La serie televisiva, andata in onda su SkyCinema dal novembre 2008, ha raccolto un così grande successo di pubblico che è già in progetto, scrittura e realizzazione la seconda stagione. Le repliche saranno inoltre trasmesse su FoxCrime (canale 114 di Sky) a partire dal 27 marzo 2009.


Un piccolo estratto delle domande e delle risposte presentate all'evento, aiutano a fotografare più efficacemente il fenomeno in questione.

Giancarlo De Cataldo alla domanda "Come nasce Romanzo Criminale?" spiega che l’ispirazione deriva dalla lettura del romanzo “American Tabloid” di Ellroy, il quale descrive l’America attraverso il rilancio in chiave romanzata di alcuni avvenimenti tra i più drammatici e dolorosi della storia statunitense, ripercorrendo il periodo che va dall’omicidio di John Kennedy, fino a quello del fratello Robert Kennedy, passando per l’uccisione di Martin Luther King. L'idea è proprio questa: riproporre lo stesso modello anche in Italia, incentrando il racconto sugli anni del terrorismo e in particolare sull’avvenimento di Piazza Fontana. "I personaggi sono reali, ma modellati da me. Sono il grimaldello per entrare nella storia d’Italia".
Secondo lo scrittore, Romanzo Criminale non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza, verso un modo nuovo di raccontare la storia, vera e tragicamente reale, attraverso la finzione romanzata, affinchè sia resa conoscibile al grande pubblico.
Qui l'autore accenna a "Fortapàsc", film nelle sale da breve tempo, tuttavia snobbato da tutti e stroncato dalla critica, perché ritenuto troppo impegnato e sostanzialmente passato, già raccontato. Secondo De Cataldo le parole non sono mai abbastanza per raccontare appieno tutti i disastrosi attimi della storia d'Italia.

Leonardo Valenti, sceneggiatore della serie televisiva, ci aiuta a capire meglio il significato e la portata di tali affermazioni. "L’intento della serie è quello di rivolgersi ad un pubblico che non aveva letto il libro, né visto il film". L'obiettivo quindi è proprio quello di orientare il prodotto verso un pubblico nuovo, vergine riguardo specifici generi o contenuti, affinchè risalti la volontà di estendere l'orizzonte della platea in merito a fatti storici, spesso troppo inclini a finire nel dimenticatoio.
Perciò si è scelto di adottare la soluzione di 12 puntate da 50 minuti, anziché 6 episodi da 100 minuti. E' importante ricordare che la serie è stata progettata per essere mandata in onda da SkyCinema (e non da canali che abitualmente trasmettono serie tv, come Fox o FoxCrime). Le attese del pubblico erano quindi molto elevate, ma anche dubbiose circa l'ottimizzazione della serialità all'interno di un palinsesto che basa il suo successo sulla trasmissione di pellicole cinematografiche "finite". Un rischio da parte di Sky che si è tradotto in grandissimi risultati di share. Infatti lo sceneggiatore ne sottolinea la "popolarità", ponendo l’accento sul fenomeno che ha scatenato: le puntate divenivano immediatamente disponibili al download sul emule un minuto dopo la conclusione della messa in onda.

“Nella pellicola - continua Valenti - viene recuperato il contenuto sacrificato nel film per ragioni di tempo, ad esempio i personaggi di Ricotta, Trentadenari e il Sardo, utilizzando anche una chiave di commedia, risultata poi vincente”.
In conclusione racconta inoltre che in fase di progettazione è stata visionata tutta la filmografia esistente sull’argomento e ciò ha confermato l’assoluta novità di questo progetto. "Romanzo Criminale è a metà strada tra "Scarfare" e "Quei bravi ragazzi". Il Libanese è un po’ Scarface. E' sempre necessario mantenere la parte cialtronesca accanto a quella epica".
Passato e presente con Romanzo Criminale. Quale nuova storia delittuosa ci regaleranno la letteratura o il cinema nel prossimo futuro?

English abstract
Romanzo Criminale: export his pattern to tell Italy's history
The ispiration for the book, explains Giancarlo De Cataldo, comes from the novel "American Tabloid" of Ellroy, where the writer romanticize the murder of John and Robert Kennedy and Martin Luther King. The italian author poses same pattern again to tell tragic and dramatic events of Italian history. It borns a twelve-part series on Sky tv.

mercoledì 22 aprile 2009

Dal sessantotto ad oggi: La guerra dei figli

“La foto è bella, un po’ Degas, un po’ “beati anni del castigo”. Ti presento La guerra dei figli. Come se fosse una persona. E poi parli tu e provi a offrire la ricostruzione di un percorso… ma nemmeno tu lo sai bene, come si è composta la storia che riempie quelle trecento pagine. Magari lo scopri lì, parlandone”.
Lidia Ravera ieri ha presentato a Roma il suo nuovo romanzo La guerra dei figli.

Siamo nel 1967, anno di fermenti e insofferenze, e Maria ha deciso: se ne andrà di casa, abbandonando le certezze ma anche il soffocante interno piccoloborghese dove è cresciuta. Sua sorella Emma invece ha tredici anni, è di un paio d'anni più giovane. Maria è la sua amica, il suo modello, e le è permesso di uscire di casa solo con lei.


Inizia così li nuovo romanzo di Lidia Ravera intitolato proprio La guerra dei figli, edito da Garzanti e in libreria da pochi giorni. Vent’anni di storia italiana raccontati all’interno di una storia privata, la storia di Maria e la sua guerra dichiarata al mondo dei padri. Il mondo visto da una ragazzina e raccontato da una donna, il suo desiderio di restare sempre figlia. Non c’è spazio per la retorica, si rivivono il 68, gli anni settanta, e le esperienze di quelli anni passati senza riscrivere niente, distillando il tutto nella storia di due ragazze dai caratteri diversi che affrontano il mondo su due corsie.

«Vorrebbe abbracciarla ma non può. Alla nuova vita è sotteso un regolamento non scritto cui si attiene scrupolosamente. Elaborare i sentimenti, disporli come i fiori nelle aiuole, in un ordine artificiale, prima la rabbia, poi l’amore».
Maria, diciassettenne torinese, al terzo anno di liceo, vorrebbe, ma non può abbracciare Emma. Non le è concesso, perché le regole tacite della comune in cui Maria è andata a vivere dopo essere scappata di casa, sanciscono l’assoluta subalternità dei sentimenti e delle dimostrazioni d’affetto rispetto all’obiettivo primario della militanza comunista: l’abolizione della società borghese. Il conflitto, la guerra che si dichiara è una guerra vera, armata, nella logica delle classi rientra una sorella a cui viene negato un abbraccio.

Dalla liberazione sessuale al terrorismo, la storia di quegli anni è trascritta senza il senno del poi, la scelta «stilistica» è quella di raccontare il passato come se fosse il presente. Il risultato è un romanzo duro e toccante.

(fonti:roma.corriere.it)


Lidia Ravera
Lidia Ravera è nata a Torino e vive a Roma. Raggiunge una grande notorietà con il romanzo Porci con le ali, scritto a quattro mani con Marco Lombardo Radice, un affresco della generazione del sessantotto, rappresentata attraverso la storia d’amore tra due adolescenti Rocco e Atonia.
"A sette anni, alla scuola elementare Manzoni, registro il mio primo successo letterario. La maestra appende il “pensierino” alla parete, in corridoio. Le bambine delle altre classi vanno a leggerlo.
Una quindicina d’anni dopo arriva “Porci con le ali” di cui tutti sanno tutto: due milioni e mezzo di copie vendute in 30 anni. Traduzioni estere, polemiche a non finire, etichette. Un successo non cercato, non goduto, male assorbito. Comunque ininfluente. Le sicurezze si formano prima, se si formano. Valeva di più il pensierino appeso al muro. Ma chi se lo ricorda.
Scrivo da quando ho memoria, scrivo per mantenerla, la memoria, l’attenzione, qualcosa di vigile. Scrivo per sorvegliare lo svolgimento della vita. La mia, quella degli altri. Se non scrivessi sarebbe un bel guaio".


(fonti:www.lidiaravera.it)

sabato 18 aprile 2009

X Edizione del "Premio Roma": presentazione il 20 aprile

Lunedì 20 aprile alle ore 11.00, presso la Sala Convegni dell'Istituto Italiano di Studi Germanici Villa Sciarra-Wurts della Capitale, sito in Via Calandrelli 25, si terrà la Conferenza Stampa di presentazione per le celebrazioni del “Premio Roma”.
Il concorso letterario di Narrativa Straniera, Narrativa Italiana e Saggistica, giunto alla X edizione, è aperto agli autori di opere pubblicate in lingua italiana.

Nel corso della presentazione Aldo Milesi, Presidente del "Premio Roma", renderà noto il vincitore del Premio Internazionale alla Cultura, riconoscimento assegnato dalla Giuria, su proposta del Presidente del Premio, ad una illustre personalità che si sia distinta in campo internazionale. Lo scorso anno fu insignita di questo riconoscimento Irene Pasas, attrice e regista greca.
La Presidenza del Premio si riserva inoltre la facoltà di decidere, per altre discipline, l'istituzione di Premi Speciali che verranno poi assegnati su scelta diretta della Giuria, presieduta da Sergio Campailla.
Tra i giurati presenti alla manifestazione, spiccano i nomi di Giulio Andreotti, Oliviero Beha, Corrado Calabrò, Alain Elkann, Mariapia Garavaglia, Giuseppe Marchetti Tricamo, Mauro Mazza, Luciano Onder e Claudio Petruccioli. La Madrina del Premio sarà Donatella Chigi Albani Della Rovere.
Le cinquine dei finalisti saranno rese note in una Conferenza Stampa che avrà luogo l'8 giugno 2009. La cerimonia di premiazione si terrà giovedì 16 luglio 2009 nel Teatro Romano di Ostia Antica.

Questa edizione si preannuncia colma di eventi e di spunti interessanti, soprattutto dal punto di vista degli interscambi culturali che il Premio promuove abitualmente con altre città del mondo e per quest'anno la Capitale scelta è Vienna. Negli anni scorsi il Premio si è gemellato con Madrid, Parigi, Berlino, Miami ed Atene.
Il 12 maggio 2009 infatti lo stesso Aldo Milesi presenterà l'attuale edizione nella sede dell'Ambasciata d'Italia in Austria, con la partecipazione di personalità del mondo culturale e politico austriaco.

"Il tratto identitario - spiega il Dr. Millesi - nasce dal gemellaggio simbolico costruito di volta in volta e in piena sintonia con il Ministero degli Affari Esteri, con città, nazioni ed approdi etnici nei quali il battito culturale scandisce da tempi incommensurabili la vita della società umana. [...] E’ un altro passo in avanti, un’ulteriore conquista del nostro premio, nella convinzione che il nome della città che rappresentiamo, ovunque si presenti, costituisca un infallibile messaggio di cultura e di crescita civile".

Il Premio Roma è un’iniziativa di forte impatto nel panorama culturale che si distingue per l'efficace promozione dell’immagine di Roma e dell’Italia secondo i più avanzati sistemi della comunicazione in una società multietnica e integrata.
Sostenuto dalle principali Istituzioni, quali il Comune di Roma, la Provincia di Roma e la Regione Lazio, vanta un albo d’oro di assoluto prestigio e la sua importanza crescente è testimoniata dall’imponente partecipazione delle maggiori Case Editrici, dall’attenzione con cui la stampa e la televisione hanno seguito le sue edizioni e dallo straordinario concorso di pubblico che si affolla ogni anno, ai primi di luglio, alla cerimonia di premiazione nell’incomparabile scenario del Teatro Romano di Ostia Antica.
Il progetto culturale che ispira il Premio Roma si fonda su alcuni valori fondamentali: la centralità di Roma e il suo universalismo, il ruolo genetico e strutturante della cultura nella società, una visione aperta della cultura; la consapevolezza dell’importanza del rapporto fra tradizione e modernità e del pluralismo del pensiero e delle voci.

Nella precedente edizione sono stati premiati "Fuoco amico" di Abraham B. Yehosua per la Narrativa Straniera, "Amaritudine" di Massimo Griffo per la Narrativa Italiana e "Rovesciare il '68" di Marcello Veneziani per la Saggistica. Il Premio Speciale per il Giornalismo è stato consegnato a Ferruccio De Bortoli, all'epoca direttore de "Il Sole 24 Ore", dall'aprile di quest'anno direttore del Corriere della Sera.

(fonti: www.premioroma.it)


English abstract

10th Edition of "Premio Roma": twinship with Vienna

April 20th at 11 AM will be Press Conference for the celebrations of "Premio Roma". The literary contest is open to the authors of works published in Italian language. During the presentation the President, Aldo Millesi, will make known the winner of the International Prize to the Culture, invested to an illustrious personality, distinguished on international field.

venerdì 17 aprile 2009

Parte domani la "Settimana della Cultura": 2500 eventi, musei gratis



"La cultura è di tutti: partecipa anche tu!"

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha indetto anche quest’anno la "Settimana della Cultura", dedicata alla promozione del patrimonio culturale italiano, per favorire la conoscenza della cultura e trasmettere l’amore per l’arte ad una sempre più ampia platea di cittadini che per sette giorni potranno scegliere tra mostre, convegni, laboratori, visite guidate, concerti, spettacoli, proiezioni cinematografiche e aperture straordinarie.
Giunta alla XI edizione, si svolgerà sul territorio nazionale dal 18 al 26 aprile 2009 e si dipanerà nell'arco di nove giorni. Sarà quindi più estesa del solito poichè in concomitanza con la festività del 25 aprile. Durante la Settimana l’ingresso è gratuito o a costo ridotto nelle aree archeologiche, musei, monumenti e gallerie statali e nei luoghi non statali che hanno aderito.

Lo slogan (in alto) tenta proprio di richiamare l’attenzione dei cittadini sull’enorme ed inestimabile patrimonio artistico e culturale che possiede l’Italia, sempre a disposizione di tutti in qualsiasi momento, che a causa della mancanza di tempo o dell'indifferenza viene spesso trascurato.
"L'evento - afferma Sandro Bondi, Ministro per i Beni e le Attività Culturali - registra, anno dopo anno, un successo crescente di avvenimenti e di partecipazione di pubblico, a testimonianza del gradimento della manifestazione e della forte voglia di cultura che esiste nel Paese. Rappresenta inoltre una risposta efficace all’aspettativa di apertura dei luoghi dell’arte e dello spettacolo per tutte le persone e tutte le famiglie e dimostra che, anche in
una situazione di crisi economica, è vivo un interesse forte e reale per la cultura".

Il Comune di Roma aderisce a questa importante iniziativa con un calendario ricco di appuntamenti nei musei, nelle ville, in vari siti di interesse culturale, artistico e archeologico della città.
Gratis, per 9 giorni, i Musei Capitolini, la Centrale Montemartini, il Museo dei Fori Imperiali, i Mercati di Traiano, il Museo di Roma Palazzo Braschi, il Museo Napoleonico, il Museo di Roma in Trastevere, il Museo della Civiltà Romana, i Musei di Villa Torlonia, il Museo Canonica, il Museo Bilotti, il Museo Barracco, il Museo dell’Ara Pacis, il Museo delle Mura, Villa di Massenzio e il Museo di Zoologia.
Tuttavia i musei offrono non solo mostre. Sarà infatti possibile partecipare a laboratori tematici, come quelli previsti per le famiglie - partecipazione congiunta di genitori e figli - all’Ara Pacis e al Museo Bilotti (laboratorio fotografico) e percorsi guidati alla scoperta delle collezioni permanenti delle singole istituzioni come le opere di Caravaggio, Guercino e Pietro da Cortona nella Pinacoteca Capitolina.
Nel settore archeologico, la gamma delle possibilità è altrettanto vasta: si può approfondire la conoscenza dello stadio di Domiziano e delle Case sotto San Paolino alla Regola oppure, allontanandosi dal centro storico, visitare la Necropoli Ostiense o il Sepolcro di Annia Regilla.
Chi predilige il verde può scoprire i profumi e i colori dei Giardini Segreti di Villa Borghese o del Giardino storico di Villa Torlonia.

In sintesi gli eventi più rilevanti previsti nelle principali città italiane.



Visualizza "XI Settimana della Cultura" in una mappa di dimensioni maggiori

A Venezia risaltano le visite guidate alle collezioni delle Gallerie dell’Accademia.
A Genova si segnala la presentazione dei restauri del Sacrario ai caduti della Grande Guerra, con esposizione di opere di Umberto Boccioni, Marcello Piacentini e Mario Sironi.
A Ravenna, presso il Museo Nazionale, avrà luogo la lettura di brani poetici del mondo greco accompagnata da brani musicali.
A Firenze, presso Palazzo Strozzi, è allestita una grande mostra ideata per illustrare la straordinaria avventura umana e intellettuale che ha portato alla concezione attuale dell’Universo.
A Cagliari, è prevista la riapertura al pubblico del sito di San Saturnino con illustrazione del nuovo percorso e della storia del restauro della Basilica. Inoltre potranno essere ammirati, per la prima volta, i più importanti argenti del tesoro di Sant'Efisio.
A Napoli c'è l’esposizione nel Museo di San Martino del ritratto di Masaniello.
A Caserta è allestita una mostra per descrivere il gusto e le scelte stilistiche della corte reale prima dell’arrivo di Vanvitelli e della nascita della Repubblica Napoletana.
Infine, a Palermo il Palazzo Abatellis sarà aperto al pubblico, in via del tutto straordinaria, e sarà possibile ammirare il famosissimo affresco "Il trionfo della Morte", una delle opere simbolo della Città di Palermo.

Ovviamente, a causa del terremoto che ha colpito la zona dell'Aquila, tutte le iniziative culturali organizzate in Abruzzo nell'ambito della Settimana della Cultura sono state annullate. Lo riferisce opportunamente una nota del ministero dei Beni culturali.''Tutte le associazioni culturali abruzzesi, anche quelle operanti in territori non direttamente coinvolti dal sisma del 6 aprile scorso, hanno deciso di sospendere ogni iniziativa in segno di solidarietà alle popolazioni colpite dal tragico evento''.

Dovunque voi siate, una manifestazione da non perdere.
Perché conoscere, vuol dire amare, e amare vuol dire difendere, tutelare e valorizzare.


(fonti: www.beniculturali.it)


English abstract

Start 18th to 26th April "Italian Culture Week": free entrace museum

"Culture is of everybody: you also participate!". This is the slogan for promotion of the Italian cultural patrimony. Free admission to Italian state museums, special events and tours of artistic and historic sites usually closed to visitors. Everywhere you live, a cultural event not to be missed! Because to know mean to love, and to love mean to defend, to safeguard, to enhance it.

giovedì 16 aprile 2009

Just around the corner. Nasce il festival della fotografia di Capalbio.

Dallo scorso undici aprile al ventisei maggio si terrà il festival della fotografia di Capalbio, in provincia di Grosseto.

Il PHC, photocapalbiofestival, nasce dall’idea di Maria Concetta Monaci, Aldo Lupinetti e Marco Delogu, che affianca all’attività di fotografo quella di editore e curatore di mostre.

L’evento, alla sua prima edizione, presenta la mostra dal titolo just around the corner, quaranta scatti d’autore di una fotografia “appena dietro l’angolo”. Grandi talenti, come giovani fotografi, traendo spunto da elementi della vita quotidiana, fermano l’immagine nel loro quotidiano.
I visitatori avranno in esposizione foto che rinunciano all’effetto speciale, infatti il tentativo è proprio quello della cornice ordinaria, dello spazio conosciuto.

Il festival è aperto ai grandi nomi della fotografia nazionale e internazionale, quali Don McCullin, la messicana Graciela Iturbide, Tim Davis, e altri ancora.
Luca Campigotto, Andrea Botto e lo stesso Marco Delogu parteciperanno alla mostra: artisti italiani che, dopo aver fissato immagini di luoghi lontani, hanno pensato ad un ritorno a casa, al già visto ma mai scattato.

Accanto ai maestri, nei sei weekend esporranno le loro foto giovani fotografi italiani con il tentativo di raccontare con le immagini la maremma toscana su temi come le terre in cui passerà la nuova autostrada, i paesaggi dell’isola di Giannutri, una mostra collettiva sulla ss1 aurelia-nel tratto Roma-Capalbio. Una toscana fotografata nel suo intimo, nell’intimo di chi la vive, paesaggi comuni diventano particolari, dall’obiettivo fotografico prendono vita senza ricadere nella banalità del quotidiano intravisto.
Gli aspiranti fotografi avranno la possibilità di mettere alla prova il proprio talento partecipando al concorso fotografico Just around the corner Cartoline, che vedrà la premiazione della fotografia più votata dal pubblico.

Un festival ed un concorso dunque, che nascono con l’obiettivo di riproporsi ogni anno con nuovi temi, nuove identità e, perché no, nuovi fotografi.


(fonti: www.repubblica.it)

"Lotta di classe" di Ascanio Celestini, in libreria dal 21 aprile

Questo è un libro in cui perdersi.
Un saliscendi di storie, su e giù per le scale di un condominio di periferia. Sono torrenti di voci che corrono verso un burrascoso racconto corale, una miscela irripetibile di affabulazione, politica e poesia.

"Una volta - racconta Ascanio Celestini - le persone che appartenevano alle diverse classi sociali possedevano anche culture diverse. Il ricco suonava Mozart, il povero ballava il saltarello. Oggi è possibile che sentano entrambi De André o Gigi D’Alessio, oggi la differenza è solo nei soldi".

"Così ho incominciato a raccogliere storie - prosegue lo scrittore - per capire cosa è rimasto della coscienza e dell’identità nell’appartenenza a una classe e mi è sembrato che in particolare nel lavoro precario si aprisse una vera voragine. Ci sono certi operatori del call center che stanno al telefono con la stessa crisi della presenza che attraversa uno che se ne va al funerale di suo fratello. Vanno a lavoro come si va a visitare una città bombardata. Rispondono al telefono, ma sono anestetizzati, colpiti dall’azzeramento che l’istituzione opera su di loro come una divinità antica e feroce che li rende ombre. Eppure ci vanno con leggerezza perché spesso manco lo considerano un lavoro, ma solo una maniera per racimolare qualche soldo. Denaro che non è mai abbastanza per uscire dalla povertà, così i più anziani si devono arrangiare a fare altri lavori e lavoretti. Invece i più giovani restano inchiodati alla casa di mamma e papà in un limbo che non li fa stare più nella tarda adolescenza liceale, ma non ancora nella maturità dell’adulto che si fa una vita autonoma".

Il libro si dipana attraverso una sequenza di storie, che passano direttamente senza soluzione uno nell’altra, salvo poi riapparire nel loro stretto e imprenscindibile rapporto.
Trascorrono così velocemente le giornate di Marinella e Salvatore, di Nicola e della signorina Patrizia. Le giornate di chi fa dieci lavori tutti precari e ha l'impressione di vivere a mezz'aria. Vivono tutti in un condominio al di fuori del Raccordo Anulare, cinque piani di vite arrangiate fra il centro commerciale e il gigantesco call center: c'è l'insensatezza di un tempo bloccato, apparecchiato e inutile come la casetta di Barbie.
Nelle quattro storie che si intersecano e si intrecciano in questo libro, se ne raccolgono un'infinità di altre, per raccontare l'energia, la delusione e la rabbia di una generazione, ma anche la fantasia e la passione, la voglia di cambiare, ribellarsi, riposarsi e ricominciare.

Celestini non fotografa affatto la nostra realtà, ma ne riproduce una caricatura sghemba e sarcastica che è occasione di divertimento continuo. L’arte del racconto non mira a commuovere, emozionare o indignare, ma piuttosto a far ridere, a mostrare l’assurdità del mondo in cui viviamo. Un piacere e un sollievo, per tutti.



Ascanio Celestini è una delle voci più note del teatro di narrazione italiano. La sua scrittura nasce sempre da un lavoro di indagine condotto attraverso interviste e laboratori. Costantemente in movimento, ha raccolto ampio successo in Italia con i suoi spettacoli "Radio Clandestina" e "Cecafumo" (2000), "Fabbrica" (2002), "Appunti per un film sulla lotta di classe" (2006). Ha girato i documentari "Senza Paura, storie e musiche di lavoratori notturni" e "Parole sante", che ha dato il titolo all'omonino disco. Ha pubblicato i libri "Storie di uno scemo di guerra" e "La pecora nera".

(fonti: www.ascaniocelestini.it, http://www.einaudi.it)


English abstract
"Lotta di classe" di Ascanio Celestini, avaible from 21th April
This is a book where get lost. Ascanio Celestini catapults the readers on a mixture of stories, inside a suburb's condominuim. Days spend quickly. Marinella, Salvatore, Nicola and miss Patrizia have, even at the same time, ten non permanent works and they live with impression and senselessness of a blocked time, such as inside Barbie's house. Through this book, the author would like show the nonsense of the world where we live.

venerdì 10 aprile 2009

Venerdì 10 aprile lutto nazionale per le vittime del sisma: a Roma stop agli eventi, Rai senza pubblicità

La musica si ferma. Domani, venerdì 10 aprile, a Roma calerà il silenzio e gli eventi in programma per la giornata saranno sospesi. La città, in segno di lutto e partecipazione al dolore delle vittime del terremoto che dal 6 aprile ha colpito l'Abruzzo e nel giorno dei funerali solenni, ha deciso di premere il tasto off, di spegnere la sua musica.

Un gesto forte e sentito, promosso dalle istituzioni più importanti della Capitale.

Si fermerà il Teatro dell'Opera che non manderà in scena i suoi Ballets Russes. La decisione è del sindaco Gianni Alemanno, il quale assolve anche il ruolo di commissario straordinario dell'ente lirico. L'Auditorium Parco della Musica ha deciso di sospendere tutte le attività culturali e gli spettacoli, perciò chiuderà i cancelli alle ore 18. Alcuni teatri romani hanno pensato di organizzare domani una raccolta fondi per le popolazioni colpite dal terremoto. È così per l'Orchestra Sinfonica di Roma che aprirà il concerto di domani alla Croce Rossa.
C'è anche chi pensa al patrimonio artistico-culturale sbriciolato dal sisma. Tra questi, l'Associazione Voglia di Teatro che riunisce 30 teatri privati italiani ed è presieduta da Maurizio Costanzo. Tale unione ha già stanziato 10.000€ per la ricostruzione del Teatro Comunale dell'Aquila fortemente lesionato dalle scosse e ora inagibile. La cifra sarà integrata dalle varie offerte raccolte a Roma nei teatri del circuito: l’Eliseo, la Sala Umberto, il Brancaccio, il Parioli, il Teatro Morgana e il Teatro 88.

Non si fermeranno solo gli eventi, la Capitale manifesterà la partecipazione al dolore per le vittime del terremoto con diverse espressioni, contenute nell'odierna ordinanza del sindaco.
Bandiere a mezz'asta in tutti gli edifici del Comune; mezzi pubblici di Atac e Trambus listati a lutto; invito ai cittadini, alle organizzazioni sociali e culturali, ai negozi della città ad esprimere la loro solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto nelle forme e nei modi che riterranno più opportune.
In questo modo l'intera città e l'Amministrazione Comunale esprimono la loro vicinanza ai cittadini abruzzesi colpiti da questa improvviso e tragico evento.

La Rai, nel rispetto della giornata di lutto nazionale per le esequie di Stato, ha deciso di non trasmettere interruzioni pubblicitarie sui propri canali per l’intera giornata.

(fonti: www.corriere.it)


English abstract
April 10th mourning for the victims of the earthquake
At Rome stop all the events, Rai without advertising spot. The city, in sign of mourning and participation to the pain of the earthquake victims in Abruzzo on April 6th and in the day of the solemn funerals, it has decided to switch off key, to turn the music. A strong and sincere gesture, promoted by the most important institutions of the Capital.

giovedì 9 aprile 2009

Fortapàsc: il vero giornalismo contro la mafia

“Ogni volta che viene giorno, ogni volta che ritorno […] E ogni volta che non sono coerente, ogni volta che non è importante, ogni volta che qualcuno si preoccupa per me.”

Giancarlo Siani è alla guida della sua Citroen Mehari verde e percorre la strada lungo la costa, verso casa. La radio trasmette “Ogni volta” di Vasco Rossi e la voce fuori campo del protagonista racconta gli ultimi attimi prima che venga ucciso, la sera del 23 settembre del 1985.
“Non so, se avessi saputo che di lì a poco sarei morto, non se avrei ascoltato proprio quella canzone”. A quel sorriso è affidato il raggio di speranza che vuole mantenere il film in una vicenda tanto tragica. Con questa immagine forte e suggestiva si apre “Fortapàsc”.
Perché “Fortapàsc”? Il titolo ricalca la pronuncia napoletana di “Fort Apache”, richiamo ai film western utilizzato dal sindaco di Torre Annunziata per descrivere la drammatica situazione partenopea, pochi giorni prima dell’assassino di Siani.

Il film racconta i quattro mesi prima di quella sera. Il lavoro quotidiano di Giancarlo, praticante precario a Torre Annunziata per il quotidiano “Il Mattino”, concerne le sue indagini coraggiose su quella realtà difficile e quasi invivibile, regno delle famiglie camorristiche in lotta.
Così emerge il racconto di un giornalista dalla schiena dritta, che aveva assunto il rischio sulla propria pelle facendo nomi e cognomi, denunciando in pubblico, nelle aule universitarie, dalle colonne del quotidiano e persino alle sedute del Consiglio comunale, il malaffare sulla gestione della pioggia di miliardi che lo Stato elargì per la ricostruzione dopo il terremoto del 1980.
Un giovane senza lati oscuri, che è possibile scorgere nella sua innocente quotidianità: sporcarsi le mani sulla sua macchina da scrivere confidando solo nel potere della persuasione delle sue parole. La vita di un ragazzo normale in cui molti coetanei di oggi si identificheranno, perché hanno le stesse passioni, le stesse debolezze, gli stessi sogni e la stessa passione civile.

Siani è stato l’unico giornalista ucciso dalla camorra. “Una delle intenzioni polemiche del film - dice il regista Marco Risi - è proprio il rapporto dei giornalisti con la realtà, nella scena sulla spiaggia il caporedattore Sasà spiega a Giancarlo la differenza tra i giornalisti-giornalisti e i giornalisti-impiegati. Ma è un discorso che si può applicare a ogni categoria”.
“Non solo in Paesi lontani, in democrazie giovani o incerte, in Turchia o in Russia, ma nella civilissima Italia – spiega Alberto Spampinato consigliere nazionale della FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) - con le minacce, con le intimidazioni e perfino con l’omicidio si cerca di impedire ai giornalisti di fare fino in fondo il loro mestiere, che fino a prova contraria consiste nel dare all’opinione pubblica le notizie, tutte le notizie di rilevante interesse generale, anche quelle più nascoste e più sgradite, anche quelle che danneggiano gli interessi di personaggi potenti e le collusioni e gli intrecci fra affari, politica e criminalità. Purtroppo non si riesce ancora a far capire che l’informazione soffre in Italia di questo orribile male”.

”Ci sono voluti ben sedici anni e diversi processi per comprenderne il perché. Il film non è una biografia – spiega Risi – racconta semplicemente gli ultimi quattro mesi della vita di Giancarlo e l’atmosfera in cui maturò la sua condanna a morte. È per me un film necessario – soprattutto oggi in una Napoli umiliata – perché Giancarlo Siani può diventare un raggio di luce, una nuova speranza”. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio in occasione della presentazione del film, citando Siani come “esempio su cui formare le nuove generazioni”.

Giancarlo Siani è magistralmente interpretato da Libero De Rienzo. Sobrio e intenso, l’attore si immedesima anche fisicamente nel giornalista napoletano, intrecciando vibrante umanità e giovanile ingenuità, e conferendo quell’aria svagata, caparbia e allo stesso tempo leggera alla figura di Siani che, nonostante l’importanza delle indagini che stava seguendo, era pur sempre un ragazzo di 26 anni.
Peccato che l’impegno e la dedizione con cui viene resa la figura di questa poco ricordata vittima delle mafie non trovi adeguata corrispondenza nell’allestimento complessivo del film, nel quale la maggior parte degli altri personaggi svolge il proprio ruolo in modo caricaturale (vedi il sindaco corrotto interpretato da Fantastichini oppure i vari camorristi super-tamarri e crudelissimi).

Una pellicola da non perdere. Un’esperienza emotivamente intensa, soprattutto per la rappresentazione dura, cruenta ma reale e attuale del sistema-mafia, come sottolinea l’attore Michele Riondino: “Oggi, a distanza di 24 anni dalla morte di Siani, le cose non sono cambiate e potremmo girare lo stesso film ai giorni nostri e raccontare la stessa storia”.
La vicenda di Siani si dimostra inoltre un modo efficace per raccontare, con la poeticità e il coraggio che la accompagna e contraddistingue, la professione di giornalista sempre sulle notizie, sempre in prima linea sui fatti e sugli accadimenti.



Regia: Marco Risi
Sceneggiatura: Andrea Purgatori, Jim Carrington e Marco Risi
Fotografia: Marco Onorato
Montaggio: Clelio Benevento
Musica: Franco Piersanti
Interpreti: Libero De Rienzo (Giancarlo Siani), Valentina Lodovini (Daniela), Michele Riondino (Rico), Massimiliano Gallo (Valentino Gionta), Ernesto Mahieux (Sasà), Ennio Fantastichini (sindaco Cassano), Ivano Marescotti (Gianlorenzo Branca)
Produzione: Angelo Barbagallo e Gianluca Curti per RAICINEMA, Bibi Film Tv, Minerva Pictures Group
Distribuzione: 01 Distribution
Origine: Italia, 2009
Durata: 106’

(fonti: www.repubblica.it; www.mymovies.it)


English abstract

Fortapàsc: the real journalism against mafia
Giancarlo Siani was killed on 23th Semptember 1985. The movie film tells four mounth before this sad and tragic day. Siani is masterfully interpretated by Libero De Rienzo. The actor reproduces accurately the neapoletan journalist, even physically, giving him the real dreamy expression. A film not to be missed!