giovedì 16 aprile 2009

"Lotta di classe" di Ascanio Celestini, in libreria dal 21 aprile

Questo è un libro in cui perdersi.
Un saliscendi di storie, su e giù per le scale di un condominio di periferia. Sono torrenti di voci che corrono verso un burrascoso racconto corale, una miscela irripetibile di affabulazione, politica e poesia.

"Una volta - racconta Ascanio Celestini - le persone che appartenevano alle diverse classi sociali possedevano anche culture diverse. Il ricco suonava Mozart, il povero ballava il saltarello. Oggi è possibile che sentano entrambi De André o Gigi D’Alessio, oggi la differenza è solo nei soldi".

"Così ho incominciato a raccogliere storie - prosegue lo scrittore - per capire cosa è rimasto della coscienza e dell’identità nell’appartenenza a una classe e mi è sembrato che in particolare nel lavoro precario si aprisse una vera voragine. Ci sono certi operatori del call center che stanno al telefono con la stessa crisi della presenza che attraversa uno che se ne va al funerale di suo fratello. Vanno a lavoro come si va a visitare una città bombardata. Rispondono al telefono, ma sono anestetizzati, colpiti dall’azzeramento che l’istituzione opera su di loro come una divinità antica e feroce che li rende ombre. Eppure ci vanno con leggerezza perché spesso manco lo considerano un lavoro, ma solo una maniera per racimolare qualche soldo. Denaro che non è mai abbastanza per uscire dalla povertà, così i più anziani si devono arrangiare a fare altri lavori e lavoretti. Invece i più giovani restano inchiodati alla casa di mamma e papà in un limbo che non li fa stare più nella tarda adolescenza liceale, ma non ancora nella maturità dell’adulto che si fa una vita autonoma".

Il libro si dipana attraverso una sequenza di storie, che passano direttamente senza soluzione uno nell’altra, salvo poi riapparire nel loro stretto e imprenscindibile rapporto.
Trascorrono così velocemente le giornate di Marinella e Salvatore, di Nicola e della signorina Patrizia. Le giornate di chi fa dieci lavori tutti precari e ha l'impressione di vivere a mezz'aria. Vivono tutti in un condominio al di fuori del Raccordo Anulare, cinque piani di vite arrangiate fra il centro commerciale e il gigantesco call center: c'è l'insensatezza di un tempo bloccato, apparecchiato e inutile come la casetta di Barbie.
Nelle quattro storie che si intersecano e si intrecciano in questo libro, se ne raccolgono un'infinità di altre, per raccontare l'energia, la delusione e la rabbia di una generazione, ma anche la fantasia e la passione, la voglia di cambiare, ribellarsi, riposarsi e ricominciare.

Celestini non fotografa affatto la nostra realtà, ma ne riproduce una caricatura sghemba e sarcastica che è occasione di divertimento continuo. L’arte del racconto non mira a commuovere, emozionare o indignare, ma piuttosto a far ridere, a mostrare l’assurdità del mondo in cui viviamo. Un piacere e un sollievo, per tutti.



Ascanio Celestini è una delle voci più note del teatro di narrazione italiano. La sua scrittura nasce sempre da un lavoro di indagine condotto attraverso interviste e laboratori. Costantemente in movimento, ha raccolto ampio successo in Italia con i suoi spettacoli "Radio Clandestina" e "Cecafumo" (2000), "Fabbrica" (2002), "Appunti per un film sulla lotta di classe" (2006). Ha girato i documentari "Senza Paura, storie e musiche di lavoratori notturni" e "Parole sante", che ha dato il titolo all'omonino disco. Ha pubblicato i libri "Storie di uno scemo di guerra" e "La pecora nera".

(fonti: www.ascaniocelestini.it, http://www.einaudi.it)


English abstract
"Lotta di classe" di Ascanio Celestini, avaible from 21th April
This is a book where get lost. Ascanio Celestini catapults the readers on a mixture of stories, inside a suburb's condominuim. Days spend quickly. Marinella, Salvatore, Nicola and miss Patrizia have, even at the same time, ten non permanent works and they live with impression and senselessness of a blocked time, such as inside Barbie's house. Through this book, the author would like show the nonsense of the world where we live.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Importante come questa recenzione punti i riflettori sulla realtà vista con la lente dell'ilarità, raccontata con semplicità chiarezza ed originalità d'espressione.Unico modo per avvicinarsi alla reatà senza averne paura, ovvero esorcizzandola,ridendoci su.Con la speranza che la delusione e la rabbia coprano sentimenti più profondi quali la passione la paura ed al tempo stesso la gioia e la voglia di realizzazione personale, presente nei giovani di oggi, indipendendentemente dalla classe sociale alla quale appartengono, ma assetati di cultura.Desidero ricordare che qualsiasi lavoro svolto con dignità serietà e passione,anche se precario, racconta la parte migliore di ognuno di noi