sabato 25 aprile 2009

Interrogare il proprio corpo con la danza. Virgilio Sieni al Festival "Exister"


Commedia del corpo e della luce, interrogazioni alle vertebre è il nuovo lavoro del coreografo Virgilio Sieni, dopo la prima assoluta a Roma lo scorso febbraio, sarà presentato a Milano lunedì 27 al Teatro dell'Elfo.

Coprodotto da Roameuropa Promozione Danza e dal festival di Avignone, la creazione artistica di Sieni sarà ospite del festival Exister, dedicato ai linguaggi della danza contemporanea.

Per le sue creazioni si è spesso avvalso della collaborazioni di artisti visivi, musicisti e compositori di rilievo internazionale e anche questa volta allo spettacolo collabora il compositore Stefano Sconnabicchio. Alla drammaturgia dell'esperimento teatrale, se così si può definire, presta il suo nome il filosofo Giorno Agamben.
Già dalle presentazioni si deduce che lo spettacolo proposto è tutt'altro che semplice danza contemporanea. Partendo da uno studio sull'articolazione delle vertebre, Sieni con Giuseppe Comuniello, un ragazzo non vedente alla sua prima esperienza teatrale, danza alla ricerca dell'equilibrio.

Lo spazio scenico è dominato dal buio e la scena si apre e prosegue con un susseguirsi di quadri mobili all'interno dei quali Sieni e il ragazzo cieco danno forma alla danza come strumento per la ricerca di spazi. I corpi si guidano, o meglio il ragazzo non vedente guida il corpo del danzatore nel suo mondo, nel suo buio. Si cercano gli spazi e i contorni di un'oscurità permanente quale la cecità. I due si sdoppiano e si intrecciano, si perdono i confini delle proprie vertebre per ricostruirne nuove. Tutto si svolge con il sottofondo delle note del maestro Sconnabicchio.

Scomporre i proprio corpi e ritrovarne l'andatura a partire dalle vertebre, “il corpo, amnesico e tuttavia immemorabile, dinoccolato e incessantemente rivertebrato, che risulta da questo esercizio implaccabile, evoca l’atletismo della Commedia dell’Arte o della Supermarionetta di Craig, che, nel gesto stesso in cui mostra che l’uomo è inutilizzabile per il teatro, disegna il novum organum di un corpo a venire”, così definisce Agamben l'intero evento.

È dunque una danza che nasce sotto la pelle, che punta a studiare i luoghi dove ha origine il movimento, imparare a “vertebrarsi” come ha detto lo stesso Sieni.
L'impatto della base filosofica del lavoro Commedia e corpo della luce di Sieni è senza dubbio forte, lasciamo ai critici valutarne le caratteristiche sceniche.

(fonti: milano.corriere.it)

1 commento:

Lynn ha detto...

Questa citazione d'Agamben, il testo è da?